Un locale dell’entroterra brasiliano nel quale oltre alle immancabili bottiglie di cachaça, liquore tipico a base di canna da zucchero, scorrono fiumi di birra a buon mercato . Un microcosmo pulsante nella penombra, inquietante ed ostile ad un primo sguardo, ma in realtà intriso di un’umanità fuori dal comune, dove gli avventori, pur con le loro miserie ed i loro problemi, offrono la possibilità di un contatto con un’apertura d’animo del tutto inaspettata .
Una schiera di persone straordinariamente interessanti vi trascorrono il loro tempo :
L’ex imprenditore fallito, con una vita intensa alle spalle, emigrato dal suo paese dopo numerosi sbagli, poi proseguiti anche nella seconda vita .
La sua splendida moglie, angelo custode molto più giovane di lui, che lo asseconda nel bene e nel male, guidandolo e cercando di rimetterlo sulla retta via; unica donna perfettamente a proprio agio ( forse perché spalleggiata dal marito ) in un ambiente di fatto esclusivamente maschile, tanto da aver imparato alla perfezione il gioco del biliardo, e da battere regolarmente anche gli uomini più esperti del gioco .
Lo spacciatore, lontano dallo stereotipo comune, che lascia trasparire anch’egli un’umanità fuori dal comune, si aggira nel locale per riscuotere i suoi soldi, con una discrezione che mal si addice al suo ruolo, ma allo stesso tempo con una fermezza che comunque terrorizzava il cliente, che piangeva e implorava la moglie di saldare il conto per lui .
L’uomo anziano, che dagli atteggiamenti e da come faceva volteggiare le palle in buca, lasciava trasparire una vita trascorsa sui tavoli da biliardo, di tanto in tanto, si allontanava dal gruppo consolidato di amici, per frequentare una bella donna conosciuta da poco e di molto più giovane di lui .
Assidui lavoratori che trascorrono il loro tempo libero al locale in completo relax, e persone meno stabili che fanno del locale la loro vera ragione di vita, dimostrando nell’abilità al tavolo tutta la loro solitudine e miseria .
Il bar, malfamato e decadente, posizionato nella periferia della cittadina, è gestito da una coppia di mezza età, con il padre di lui che frequenta il locale, mangiando ai tavoli, spesso ubriacandosi . Anche la sua ubriachezza in qualche modo colpisce, in quanto lo rende assorto e meditabondo, quasi come se aprisse il suo cervello a riflessioni che da sobrio non riesce a fare.
Le luci soffuse, l’affaccio sulla strada, un’oscurità che inquieta, avvolge e fa riflettere, le inferriate smontabili del locale, i muri scrostati, tutto contribuisce a rendere l’atmosfera unica, irripetibile, a tratti metallica, i personaggi si aggirano nel locale come attratti da una forza di gravità e riempiono di vita un posto di per sè alquanto surreale e fuori dal tempo .

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